Oliviero Beha. Simpatia e applausi per una serata indimenticabile
19th Mar

2015

Oliviero Beha

Oliviero Beha. Simpatia e applausi per una serata indimenticabile

L’aula consiliare del Comune di Pomigliano d’Arco ha ospitato venerdì 13 marzo 2015 l’incontro con il grande giornalista e scrittore italiano Oliviero Beha. L’evento si è svolto in occasione della presentazione del libro “Un cuore in fuga” (edito da Piemme), testo preso in analisi da una parte di alunni del liceo Imbriani e ISIS EUROPA.

L’evento è comunque stato aperto in via eccezionale all’intera città, la quale ha avuto modo di confrontarsi con una personalità ammaliante e poliedrica. Il giornalista fiorentino ha tenuto la platea in maniera esemplare e con la leggerezza di quel profumo di gioventù che talvolta non si perde, è riuscito a emozionare e appassionare i ragazzi presenti con diverse curiosità sul libro, sulla sua carriera e sulla sua vita. Aneddoti mediante i quali, in un lasso di tempo per niente eccessivo, sono venuti fuori interessanti spunti di riflessione.

Il libro, ricordiamo, affronta una storia di cui difficilmente si è sentito parlare. Ripercorriamo i passi fondamentali con un breve estratto della casa editrice stessa: “C’è un uomo solo «al comando di se stesso» che pedala lungo la via per Assisi. Non è un pellegrino, benché abbia fede. Non è un semplice ciclista, perché il suo «naso triste come una salita» è stato per anni l’incarnazione stessa del ciclismo. Ma questa volta Gino Bartali non corre per nessuna coppa, per nessun titolo. Siamo nell’inverno del 1943 e combatte la sua guerra. Corre per salvare vite umane. Dopo i fasti del Giro e del Tour, conquistati contro il Regime, è iniziata tutta un’altra storia anche per lui. Una storia di coraggio e orrore, di eroismo e follia. Mentre le leggi razziali vengono applicate con brutalità in Europa, circa quindicimila ebrei raggiungono l’Italia per trovare rifugio. È allora che il campione diventa una sorta di staffetta al servizio della rete clandestina Delasem. «Se ti scoprono, ti fucilano», gli dice il Cardinale Dalla Costa nell’affidargli l’incarico. Ma Gino non si ferma. Finge di allenarsi, e in realtà trasporta documenti falsi, celati nei tubi del sellino e del manubrio. Migliaia di chilometri percorsi avanti e indietro da Firenze, per consegnare nuove identità alle famiglie ricercate con feroce determinazione dai fascisti della Rsi e dai nazisti. Sono più di ottocento gli ebrei che hanno avuta salva la vita grazie al valore silenzioso di un grande del novecento. Passano gli anni, la guerra finisce e di nuovo, in una torrida estate che si fa di ghiaccio sul leggendario Izoard, c’è un uomo solo che pedala. Per vincere il suo secondo Tour, dieci anni dopo il primo, ma anche questa volta per qualcosa d’altro, per molto di più: per scacciare un fantasma che si chiama guerra civile. Bartali corre, più forte di tutti, nell’agonismo estremo della sua anima, sulle strade impolverate e sulle pagine di questa storia che ci restituisce un personaggio vero, lontano dai luoghi comuni che l’hanno etichettato troppo spesso solo come il rivale eterno di Coppi il Campionissimo, quasi fosse il figlio di un dio minore. «Gli è tutto da rifare» diceva; e forse il senso autentico era che sarebbe stato pronto a rifare tutto, in ogni momento, a cominciare da quelle corse clandestine. Senza dire una parola. Un cuore in fuga, che custodisce un grande segreto”.

L’autore, che si definisce “uno sportivo che poi si è trovato a fare il giornalista”, ha concluso l’inebriante serata con dedica personalizzata per ogni libro e lasciando, soprattutto ai ragazzi, una parola di conforto e di spinta verso l’unica e più grande incognita che possa esistere in modo particolare a quell’età: il futuro. Il suo ringraziamento è andato anche a Leggimi Forte e all’estrema soddisfazione e sensazione che porterà sempre con lui.

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