Intervista ad una giovane penna del panorama italiano
26th Oct

2014

10712838_10204255446978236_777122707482216066_n

Intervista ad una giovane penna del panorama italiano

Parlare con un artista, un letterato o comunque con qualcuno che pratichi qualsiasi forma d’arte è sempre un piacere. Un piacere che però ai raddoppia se il protagonista della conversazione in questione è un giovane di soli 21 anni.
Stiamo parlando di Gian Matteo Ercolino. Foggiano, studente in lettere e filosofia, ha cordialmente scambiato qualche parola con noi che, dopo aver analizzato le sue due opere, gli abbiamo chiesto come di consueto, una riflessione personale sul suo percorso.
Iniziamo dalla descrizione dei suoi libri:

ARBALOS è una storia di amore e di coraggio. Un amore travolgente si intreccia con la storia di un Impero che deve saldare il suo conto con i frammenti emersi dal passato. Al giovane principe ereditario spetta ritessere la trama del destino del suo popolo, ma per farlo, da ingenuo adolescente dovrà diventare un impavido guerriero pronto a sostenere l’incontro finale con l’antico nemico. Uno scettro e un’antica pergamena, l’amore e l’amicizia giungono come doni inaspettati in un luogo, dove presente e passato si confondono per consentire al giovane Arbalos di portare a compimento quello che era da sempre scritto.

PERDEREMO è una raccolta di racconti in cui argomenti di grande attualità, vengono trattati in maniera surreale. Le storie dei vari protagonisti sono volutamente esasperate, anche attraverso l’utilizzo di una scrittura rude, che non lascia spazio ad alcuna mellifluità, con l’ intento di portare il lettore ad un istantaneo impatto con il cuore del racconto. Le tematiche intendono avventurarsi di volta in volta nell’esplorazione di nuove regioni dell’animo umano, inducendo alle riflessioni dell’autore che non tralascia di arricchire ogni racconto con una morale implicita. Gli stati d’animo di personaggi dalla natura solitamente controversa quali l’artista, il playboy, vengono filtrati attraverso una lente d’ingrandimento che esalta, spesso enfatizzando, la sofferenza, il drammatico vissuto delle anime più controverse, più tormentate. La realtà viene sfiorata senza che sia mai toccata pienamente e, il margine che la divide dalla fantasia, è a tratti impercettibile. I temi sono quelli del bullismo, del suicidio, dell’ economia malata, della corruzione politica, ma anche l’amore, il destino, la morte, la dannazione, l’influenza esercitata dai mass media. L’opera contiene anche filastrocche ed epitaffi: testimonianza del carattere eterogeneo dei vari brani.

“Sulla mia esperienza personale posso dire che avrei sempre voluto fare lo scrittore, fin da quando ero piccolo. Ho scritto il mio primo romanzo all’età di sedici, e da allora non ho più smesso. Mi è sempre piaciuta l’idea di trovare conforto nell’arte e nella cultura, scrivere per me è qualcosa di spontaneo e naturale, oltre che incredibilmente piacevole. Adoro poter comunicare i miei pensieri e le mie emozioni, e mentre lavoro ai miei libri è fantastico sapere di star facendo qualcosa di bello per i miei lettori.”

Condividilo: